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La rinascita di Ufficio Zero: quattro chiacchiere con Julian Del Vecchio

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Dopo averle provate un po’ tutte e tre, la Roma, la Mantova e la Vieste, ho notato la mancanza di una vostra impronta personale. Mi spiego meglio: utilizzando Vieste si ha la sensazione tuttosommato di essere su Linux Mint, dal punto di vista estetico intendo. Contate in futuro di personalizzare anche il comparto grafico?

Beh certo, assolutamente, tanto è vero che, come dico a ogni persona del mestiere come te che ci chiede interviste, noi teniamo aperti i canali per poter inserire all’interno del nostro Team, ovviamente su base volontaria (perché è un progetto che è partito su base volontaria), grafici,  piuttosto che altri sviluppatori che possano portare il loro contributo a questo nostro progetto. Cercheremo comunque, ad ogni nuovo rilascio di versione, di personalizzare anche la grafica e renderla più nostra. Non tanto per prendere le distanze dalle tre distribuzioni che utilizziamo come base quanto per meglio delineare una nostra identità, il nostro lavoro è appena iniziato...purtroppo dobbiamo anche fare i conti con quella che era un po’ una “brutta nomea” di Ufficio Zero, principalmente per il discorso del suo abbandono, per cui è stato ancora più difficile ripartire. Le motivazioni che ci hanno spinto a riprendere in mano il progetto sono state  soprattutto social. Vorremmo riuscire a dare una mano a tutti coloro che nel campo della libera professione, studi tecnici, ingenieri, avvocati etc. sono costretti a lavorare molto spesso, soprattutto in questo momento delicato, in remoto. Abbiamo anche avanzato richieste di patrocinio, alle varie regioni e perfino al governo. Qualora ad esempio un ente della pubblica amministrazione dovesse chiederci una versione completamente open saremo comunque pronti a togliere software proprietario e a sostituirlo con altro completamente open source. Per quello non c’è problema. Diciamo che le nostre intenzioni, sin dall’inizio, erano quelle, di portare Ufficio Zero quanto più possibile verso l’ambito open source. Stiamo cercando ad ogni salto di versione di sostituire alcuni software proprietari con altri open source in modo che l’utente non si senta troppo spaesato dal cambiamento...noi siamo a disposizione dell’Italia, tanto è vero che le nostre versioni hanno  nomi in codice di città Italiane, questo per una ragione: cerchiamo di dare il nostro contributo gratuito a quella che è l’economia forse maggiormente colpita da questa emergenza, quella cioè del turismo. Si tratta secondo noi di  un settore fondamentale per cui cerchiamo, nel nostro piccolo, di contribuire per quello che possiamo. Siamo sempre alla ricerca di sponsor e di partner che ci sostengano con finanziamenti e ci accompagnino in questo progetto, pian piano metteremo in moto la macchina. Pensa che solo ieri c’era la versione 1.0 e non avevamo nessun mirror per la condivisione dei file ISO; oggi ci sono tre mirror tra cui anche Garr per fare in modo che i torrent abbiano una condivisione anche di web seeder molto più ampia e rendere più facile il download delle ISO.  Quindi stiamo cercando pian piano di fare un po’ tutto e rimetterci al passo, già l’idea di creare un repository vero e proprio di Ufficio Zero e di apportare con gli stacchi di versione altri piccoli ma sostanziali cambiamenti è un segno che a mio parere più in là ci distinguerà dalle altre distribuzioni.

 

Al momento però non avete una vera e propria roadmap per il rilascio delle versioni giusto?

Attualmente siamo soltanto in tre e siamo tutti già occupati a tempo pieno nel campo dell’IT per cui ci dedichiamo ad Ufficio Zero nel tempo libero, come passione. Predisponiamo qualcosa e  cerchiamo di organizzarci però assolutamente una timeline, a parte quello che si può vedere sul sito nella sezione informations, no, diciamo che valutiamo di volta in volta ma contiamo di migliorare molto presto anche questo aspetto.

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